mercoledì 9 luglio 2008

Mannaggia al lodo giustizia che v'ha fatto litigà

Silviuccio, Walterino...ma cosa fate? Già litigate? Su una questione di poco conto come quella della giustizia italiana già non andate più d'accordo? Dai forza, non fate i bambini...non tenetevi il muso a vicenda...lo sapete che se fate così poi fate arrabbiare tutti i poteri forti italiani che vi hanno sostenuto in campagna elettorale ed adesso vi dicono cosa dovete fare!
Dai Walter, tu che sei il più giovane dei due, chiama Silvio e digli "Amore perdonami, non oserò più contestarti, nemmeno adesso che ti fai le leggi su misura per non andare a marcire in galera".
E tu, Silvio..dai non fare il permaloso....Walter è giovane ed immaturo, lo devi capire...sò raaagaazzi!
Dai forza, giuro che se fate la pace alle prossime elezioni invece di scrivervi le parolacce sulla scheda la consegno in bianco.
Silvietto, President, ce ne siamo accorti che quando Walter fa i complimenti a Pierferdy per la sua cravatta tu sei geloso....però non fare così, su!
Walter, fai tu il primo passo, mandagli un sms e scrivigli "non lo faccio più..fatti tutte le leggi su misura che vuoi ed io sarò con te" oppure fagli una bella telefonata..."magari ti chiamerò, trottolino amoroso dù-dù-dà-dà-dà..."

sabato 17 maggio 2008

L'approdo di Prodi...

...Il fatto è che, in qualche modo, già mi manca. Non si è ricandidato, ha rifiutato importanti poltrone da Manager ed è determinato a portare fino in fondo il suo progetto di fare il nonno. Avete capito bene, Romano Prodi non torna sui suoi passi ed è intenzionato a fare il pensionato di lusso.
Tutto sommato era una persona buona e, a differenza di Zelig che va in onda solo fino a Dicembre, lui ci faceva ridere tutto l'anno.
No, proprio non ce lo vedo a giocare a monopoli (nella sua versione, al posto delle case e degli alberghi ci sono le partecipazioni I.R.I.) con il nipotino.
Per manternere vivo il suo ricordo, allora, voglio rivisitare la sua recente carriera politica con una serie di immagini indicative(ed ovviamente comiche):





Ecco il nostro ex Presidente del consiglio mentre risponde, fermo e deciso, ai giornalisti della stampa estera.




Eccolo mentre risponde all'ambasciatore del Senegal che chiede aiuti umanitari per il Terzo Mondo









Qui lo vediamo farsi vanto della sua "virilità"...








Ha risistemato i conti pubblici italiani... santo subito...










In alta uniforme ad una riunione delle Nazioni Unite




Triste per la sconfitta di Veltroni alle elezioni 2008

L'impegno in favore della classe operaia
..alla notizia che Rifondazione Comunista è rimasta senza rappresentanza parlamentare...
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Romano..tutto sommato l'Italia si era affezionata a te..TORNA....possibilmente non come Presidente del Consiglio...magari come opinionista a 'X Factor'..che ne dici?

venerdì 16 maggio 2008

Guido e la 'cara' benzina lucana...





Lo vedete nell'immagine: questo è l'opuscolo che ogni lucano si è visto recapitare a casa alla vigilia delle elezioni...il messaggio è audace ed ha un buon appeal politico: "Per i Lucani benzina a metà prezzo"! Mittente: Popolo della Libertà della Basilicata.Bello vero? Devo dire che un po' ricorda il "cchiù pilu pi tutti" di 'albanesiana' tradizione, ma fa lo stesso.
Sostanzialmente il discorso è questo: siccome la Basilicata contribuisce più delle altre regioni alla bolletta energetica nazionale e poichè subisce un esproprio di risorse(il petrolio appunto) allora risarciamo questa brava gente con uno "sconto" sui carburanti.
Questo discorso, che a prima vista non fa una piega, ha permesso al suo ideatore, il Sen. Guido Viceconte, di essere eletto, insieme ad altri 2 uomini del PDL; quindi è proprio a Guiduccio che rivolgerò le mie critiche
Allora, caro Guido, mi dispiace innanzitutto che vi siate accorti solo nel 2008 che i Lucani storicamente non hanno fatto altro che 'dare': adesso il petrolio, in passato l'acqua e prima ancora manodopera a basso costo nel ricco Nord dove spesso questa gente era costretta ad emigrare; senza dimenticare il tentativo che avete fatto, qualche anno fa, di portare qui tutte le scorie nucleari presenti sul territorio nazionale.
Seconda cosa: in un'epoca nella quale si promuove il risparmio energetico,si cercano di contenere le emissioni e di ottimizzare le risorse, 'regalare' la benzina (dite che abbasserete il suo prezzo a 0,54 €, quindi si tratta di regalo!) è un incentivo all'uso ed all'abuso di questa preziosa risorsa e del petrolio in genere, per il quale, caro Guido, gli amici americani del nanerottolo che guida il tuo partito fanno le guerre, ammazzano donne e bambini e fanno morire di tumore i nostri soldati con l'uranio impoverito; non ci dimentichiamo che se la benzina costerà come l'acqua tutti useranno l'auto ed il sistema regionale dei trasporti pubblici andrà a farsi benedire.
Terzo punto: gli aiuti, in una terra povera come la Lucania, devono essere mirati: la benzina a quattro soldi la mette il povero operaio nella sua Fiat Punto ma anche il riccastro nel suo Suv che fa 3 a litro ed inquina come la centrale di Chernobyl. Quindi, il taglio delle accise sui carburanti (perchè di questo parla, sostanzialmente, la vostra proposta) va distribuito in maniera più equa e 'sociale' per favorire chi ne ha veramente bisogno; per questo potrei suggerire di convertire questi 'tagli' in uno o più dei seguenti modi:
1- Contributo una tantum alle famiglie a basso reddito
2- Incentivo sull'acquisto di auto di piccola cilindrata e con motori di ultima generazione (es. multijet ecc.)
3- Trasporto pubblico gratis per disoccupati, pensionati, studenti.
4- Sostegni alla nascita di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili
5- Miglioramento della disastrosa rete viaria regionale
6- Contributi alle famiglie che installano piccoli impianti domestici fotovoltaici e/o solari termici
Insomma, la vera vittoria sarebbe quella di limare di qualche centesimo il costo dei carburanti, ma di incassare comunque le accise e di redistribuirle sul territorio con provvedimenti specifici che aiutino le famiglie meno abbienti e promuovano la tutela ambientale e delle risorse.
Personalmente, sogno una piccola regione che, mentre viene 'svuotata' nel sottosuolo(il processo appare proprio inevitabile...), diventa nel frattempo il 'polmone verde' d'Italia ed azzera ogni 'distanza sociale' ed economica all'interno della sua società.
Il vostro solito populismo, invece, mi porta ad immaginare (sempre che riusciate a realizzare il vostro progetto) una situazione dove da una parte si continua ad estrarre il greggio e dall'altra 600 mila persone scorazzano senza alcun ritegno sulle loro auto consumando benzina a prezzi ridicoli.
Nelle mie proposte c'è progettualità, nelle vostre , vi ripeto, populismo fine a se stesso.
E poi spiegatemi cosa vieterebbe alle regioni che, ad esempio, vantano alte percentuali di raccolta differenziata, di chiedere come premio il taglio delle accise ("Come, i lucani si e noi no?")provocando così un pericolo meccanismo a catena?
Altra domanda:caro Guido, puoi chiedere ai tuoi colleghi di centrodestra che sedevano al consiglio provinciale di Matera tra il 1995 ed il 2000 perchè, quando la proposta della 'zona franca' dei carburanti per i Lucani la fece la Fiamma Tricolore, tutto si risolse con una roboante risata da parte loro? Cosa è cambiato nel frattempo, a parte il colore della tintura di Berlusca?
Ultima perplessità: quando i tagli dei prezzi saranno una realtà, cosa vieterà ai Lucani di acquistare una tanica da 10 litri di benzina a 5,40 € e di rivenderla ai pugliesi a 10 €, alimentando, di fatto, una sorta di mercato nero e rendendo insostenibile la domanda di carburanti in regione?
Caro Guido, mi piacerebbe tanto avere qualche risposta ai miei dubbi, ma ahimè, ho l'impressione che le parole scomode siano destinare a rimanere inascoltate.

giovedì 15 maggio 2008

Antonio, ma che c'azzecchi?


Basta...non ne posso più!
Dopo le elezioni la presenza di Di Pietro in tv è diventata a dir poco 'fissa'.
Ormai non passa giorno che non sia o da Vespa, o da Mentana,o da tutti e due contemporaneamente (beh..in quando "Antonio",come l'omonimo santo ha il dono dell'ubiquità), da Santoro, Da Floris, da Telese, dalla D'Amico (Ilaria, ma non dovevamo sposarci?)...fossi al posto dela Clerici mi incazzerei.."come, solo da me no???..(ah, già, da me si cucina e tu ami avere le "mani pulite")".
Si parla di giustizia? Ecco Tonino
Si parla di Berlusca? Ecco Tonino
Si parla di Grillo? Telefonatina a Montenero ed ecco Tonino!
Lo so che Di Pietro porta avanti un genere televisivo molto in voga in questo momento, il "giustizialismo sommario" e che il suo partito è ritenuto "forcaiolo" ma cavolo, Tonì, te lo dico in molisano.. "T putess pur stà a la cas cacch vot..la moj l' tì?La television lì cumbrat?E allor la ser nin romb l' cist da Vesp!"
Possibile che i nostri politici siano diventati degli ottimi comunicatori e dei fenomeni da barraccone per la tv ma non riescano a mettere di nuovo a galleggiare la "Nave Italia"?
Tonì, c'è tanto da fare in Parlamento, lascia stare la Tv; Tonì te lo dico in inglese: "go out of coglions!"
Di Molisani che fanno ridere in Tv c'è già Biscardi che basta e avanza..."Piano, non ci accavalliamo, Elio Corno tocca a te..."

lunedì 5 maggio 2008

Tu chiamale, se vuoi, elezioni

Proprio in queste ore il "nanerottolo fattosi da solo"(in una sorta di "autogenesi" primordiale metafisicamente assistita da Craxi negli anni '70) si accinge a presentare la squadra di governo che, poveri noi, dovrebbe giudare questo Paese per i prossimi 5 anni.
Venti giorni dopo le elezioni noto un certo clima di ritrovata serenità che, a dire il vero, mi stupisce e non poco.
Gli italiani hanno già dimenticato di essersi recati in massa a farsi prendere per il culo alle urne da Silviuccio, Walterino e Pierferdy, eleggendo (si fa per dire) con un sistema elettorale di stampo mafioso (nemmeno ai tempi di Mussolini si votava così) 1000 fancazzisti espressioni di poteri forti, finanziari e "confindustriali".


Nel frattempo Destra Sociale, socialisti e comunisti, 3 categorie di persone che avrebbero potuto rompere un po' le palle al "Comitato d'affari PD-PDL"( questa definizione, che mi piace tanto, è del buon Rabellino, leader di "NO Euro") sono rimaste fuori dal parlamento, con conseguenze paragonabili a quelle di un uragano tropicale.
Ma queste 3 differenti aree politiche, per quanto penalizzate dalla "polarizzazione della politica" e dai mass media che danno spazio solo a chi può lottizzarli, le loro colpe ce le hanno e come!

i Socialisti, guidati dall'ottimo Boselli, pagano una stagione di incertezze e scelte altalenanti (il progetto radicalsocialista della Rosa nel Pugno, l'appoggio acritico a Prodi, l'intesa cercata con Walterino e rifiutata dallo stesso); inoltre, questi rispettabili signori dall'antica tradizione politica cercano di proporre in Italia il modello "Zapatero" con una profonda riforma laica delle istituzioni e della società, che può funzionare fino a quando "tetesco amico Ratzinger" non si affaccia al balcone e riporta le cose al loro posto (siamo in Italia, la culla del conservatorismo cattolico!); non dimentichiamo poi che, nel tentativo di ricomporre la diaspora socialista, sono stati rispolverati certi personaggi di cui l'Italia ne ha piene le palle (De Michelis???Ma non dovevamo vederlo più?). Ciliegina sulla torta:la candidatura offerta a Mastella, gesto politico-masochistico di stampo tafazziano.



I Comunisti, guidati da Bertinotti (guida in stato d'ebrezza), che sembravano quelli più sicuri dei posti in parlamento, sono anche quelli che ci sono rimasti peggio degli altri.
Ma cosa dire...Il radical-chic Bertinotti un po' ha stancato, sembra la persona meno indicata a rappresentare gli operai incazzati pagati mille euro al mese.. e poi, averlo visto alla presidenza della Camera avrà causato prurito a parecchi suoi compagni. Senza dimenticare che la scelta di rinunciare all'iconografia classica dei comunisti (ci vuole la falce e martello e non l'arcobaleno imposto da Pecoraro Scanio) è stata, anche questa, una trovata tafazziana.
Anche qui, ciliegina sulla torta, un'altra scelta paradossale: il comitato elettorale de "la Sinistra - l'Acobaleno" era nientepopodimenoche, L'HARD ROCK CAFE', il simbolo per eccellenza dell'imperialismo americano e della globalizzazione ( 8+ alle parole di Paolo Cento: "Veramente quando una volta passavamo da qui con i cortei questo posto chiudeva per paura". Sublime).

La Destra, guidata dalla 'pasionaria' Santanchè (anzi, guidata dal suo autista, lei si sa, è persona illustre) che, tra un mojito ed un sms a Briatore, invece di meditare sulla batosta elettorale piovutale sul tailleur gessato "Cavalli" e dopo aver avuto modo di conoscere la "vera destra sociale", quella delle borgate romane, di Casa Pound e di "Mutuo Sociale", fa la sparata del secolo al Corriere della Sera: "La vittoria è il vedere scomparsi i comunisti. Dialogo con Silvio? Possibile".
Ma dico, bella testolina addobbata di botulino, secondo te chi voleva solo far scomparire i comunisti votava per te o per il PDL? E poi lo vuoi capire che "l'umile gente del lavoro" che, nonostante te, nonostante Fini, nonostante la svolta di Fiuggi, continua a credere in una "certa" destra, guarda a Silvio con lo stesso entusiasmo con il quale si guarderebbe un gatto aggrappato per le unghie alle palle?
Allora vogliamo chiudere una volta per sempre con il centrodestra e cominciare a fare battaglie "toste" in favore di quel 2-3% degli italiani che ancora non vi ha mandato a fare in culo?
L'argomento è tutt'altro che esaurito ma sinceramente ricordare certe cose mi ha già messo di cattivo umore.

Meditate gente, meditate...

sabato 3 maggio 2008

Libertà(???) d'impresa

Uno dei temi più citati nell'ultima campagna di raccolta fondi per le organizzazioni a scopo di lucro PD-PDL (detta anche "campagna elettorale") è stato il mondo dei giovani e le opportunità che la società offre loro.

Fermo restando che, chiacchiere a parte, nessuno farà niente per porre fine a questa epoca di precarietà e di dittatura del capitale, tutti e due i responsabili del "comitato d'affari", la coppia del terzo millennio, Silviuccio-Walterino, hanno parlato molto di rilancio dell'imprenditoria giovanile, di agevolazioni per le nuove imprese e per giovani e donne.
Ammetto il grave pregiudizio che nutro per la parola "imprenditore", spesso causa, per me, di fastidi intestinali, ma voglio fare una riflessione: quando si parla di "libertà d'impresa" significa poter "scegliere", "decidere", "avere un'opportunità" di fare impresa; sostanzialmente in uno stato decente, chiunque dovrebbe avere diritto al lavoro, molto spesso dipendente e "salariale"; se poi questa situazione gli va stretta e/o non gli permette di sfruttare pienamente le sue capacità, allora si mette in gioco, studia, investe nella sua formazione e , anche grazie al'aiuto di un sistema bancario e finanziario sano che scommette sulle sue potenzialità, diventa un IMPRENDITORE.
Il problema nasce però negli ultimi anni, visto che la risposta che questi massoni che ci amministrano sanno dare di fronte alle istanze di un Paese fermo economicamente, dove non si assume più nessuno nemmeno sotto tortura, è "Visto che il lavoro non c'è, createvelo! Diventate imprenditori!".
Eh no, caro mio, hai chiesto il voto degli Italiani,adesso sono cazzi tuoi quelli di garantire a tutti un diritto costituzionale quale è quello del lavoro per tutti.Troppo comodo dire "arrangiatevi".
Se tutti devono mettersi in gioco, il lavoro diventa occasione di discriminazione; infatti ci sarà il giovane capace, sveglio, e probabilmente con un papà dal portafoglio abbastanza gonfio che potrà investire nella sua formazione(università, master, stage, avviamento dell'attività d'impresa e "conoscenze giuste")) e che riuscirà un giorno ad essere "IMPRENDITORE"... ma al povero cristo che passa 8-9 anni alle scuole elementari, che a 12 anni è già su un'impalcatura e che l'università non l'ha mai sentita nemmeno nominare, che non chiede altro che avere un salario col quale poter mantenere una famiglia, qualche risposta dobbiamo pur darla, cazzo!
Perciò, invece di pensare ai parameri di Maastricht ed alle critiche del "Financial Times" al sstema industriale del nostro Paese, MUOVETE UN PO' IL CULO E COMINCIATE A PENSARE ANCHE AGLI ULTIMI E NON SEMPRE E SOLO AI PRIMI DELLA CLASSE (che molto spesso sono primi anche perchè figli dell'insegnante e nipoti del preside!).
Piuttosto che insegnare ai giovani che l'impresa è la panacea di tutti i mali e che tutto è regolato dalla competizione, dal mercato, fate comprendere loro che un sistema economico è un'entità nazionale,regolato da etica e non solo da profitti, dove ognuno porta il contributo che può, secondo le sue capacità, doti, sensibilità, intuizioni.
Quindi, buona fortuna a Giampaolo o a Pierfrancesco di Torino che, dopo l'esperienza in Bocconi vogliono aprire la loro azienda perchè quella di papi comincia ad andargli stretta, MA NON CI DIMENTICHIAMO DI CALOGERO DI RAGUSA, 3 FIGLI, LICENZA MEDIA PRESA ALLE SCUOLE SERALI, CHE LAVORA IN NERO NEI CANTIERI EDILI ED AMMESSO CHE TROVI I SOLDI PER FARE IMPRESA, PRIMA DI ANDARE ALLA CAMERA DI COMMERCIO, DEVE PASSARE DAL BOSS PER CHIEDERE QUANTO PAGHERA' DI PIZZO QUANDO SARA', FINALMENTE, "IMPRENDITORE".

Benvenuti

Camerati e Compagni,

per anni ce le siamo date di santa ragione (nelle piazze, nelle università, davanti alle sezioni di partito) e ce ne siamo dette di tutti i colori (dai palchi, sui giornali, alla tv) senza capire che facevamo il gioco di quegli "italini" (italiani piccoli e meschini) che da 60 anni hanno in mano il giocattolo ed ai quali basta agitare lo spauracchio degli opposti estremismi per saldare il loro culo pesante alle poltrone "del comando".

Quanti amici sono caduti mentre loro, gli italini, portavano a spalla le bare e parlavano alla nazione con il loro modo pacato e misurato?
Ancora oggi, due finti partiti che rispondono agli stessi padroni, animano la vita politica italiana secondo un copione ben definito che non pensa al bene comune, che non provvede al benessere ed al progresso degli Italiani m che obbedisce a banche, poteri forti..e soprattutto al dio denaro.

'Fanculo!

La pacchia per loro deve finire...una nuova sintesi politica, che vada finalmente oltre gli schemi preconcetti di destra e sinistra, potrà essere l'arma con la quale scardinare il sistema.
Il giorno nel quale ci renderemo conto che, da una parte e dall'altra, molto spesso abbiamo combattuto per gli stessi obiettivi ed individuato le stesse "cause" del nostro "malessere politico",potremo finalmente rivolgerci al futuro con ritrovato vigore.
Per far questo però la Destra Sociale, identitaria o chiamatela come volete deve, da una parte, abbandonare certe strade sbagliate che ha intrapreso (confessionalismo religioso e razzismo soprattutto) e recuperare il carattere veramente rivoluzionario che fu nel fascismo della prima ora ed in quello della R.S.I.
Dall'altra parte però la sinistra deve smetterla di agitare la bandiera della resistenza, dell'antifascismo becero e demagogico e di parlare della destra come della "guardia bianca" del padrone.
Sintesi politica dicevo... che non sia semplice sincretismo ideologico, ma sappia portare avanti un nuovo progetto politico anticapitalista, sociale, che metta al centro il lavoro visto come realizzazione e missione di un popolo e di una nazione.
Non mi sto inventando nulla di nuovo: trent'anni fa un gruppo che si chiamava Lotta di Popolo riuscì a proporre questo nuovo schema, guadagnandosi l'antipatia sia del sistema, sia della destra, sia della sinistra; insomma, un'esperienza niente male che aveva sortito effetti importanti!